08.11.2016 Progetti

CRIT e SACMI insieme nel progetto europeo DREAM che disegnerà un nuovo forno super-eco per l’industria ceramica

Finanziato dal programma Horizon 2020 dell’Unione europea il progetto mira a tradursi in vantaggi concreti per tutti i settori industriali dove insiste un “reparto forni”. Undici partner da tutta Europa, tre anni di tempo da oggi per presentare il nuovo forno Sacmi al mercato

 

Meno 20% di consumo di energia nei forni per ceramica. Analoga riduzione in termini di costi operativi nella gestione del forno. Fino alla riduzione delle emissioni, quantificabile in ben il 30% rispetto alle attuali tecnologie. È questo l’obiettivo del progetto DREAM (Design for Resource and Energy efficiency in cerAMicKilns), finanziato dall’Unione europea e capitanato da alcuni tra i principali attori del continente nel panorama delle tecnologie per l’industria ceramica.

Capofila del progetto – del valore di 5 milioni di euro e di durata triennale – è Sacmi, player globale dell’impiantistica industriale, primo fornitore al mondo di macchine e impianti per l’industria ceramica. Regista dell’operazione, che ha consentito a Sacmi e ad altri 9 partner europei di approcciarsi al progetto è CRIT, società che nasce come espressione delle migliori eccellenze manifatturiere regionali a fini di innovazione collaborativa, scouting tecnologico e, appunto, ricerca e supporto nell’accesso alle migliori opportunità di finanziamento.

Tecnicamente – ed in coerenza con la mission di CRIT, l’“innovazione collaborativa” – saranno i vari partner, leader nei rispettivi ambiti e detentori delle migliori tecnologie attualmente sul mercato, ad occuparsi di implementare le cinque diverse fasi del progetto DREAM di cui proprio nei giorni scorsi si è tenuto, a Bruxelles, il “kick off meeting”, ossia l’incontro che dà il via alla fase operativa. Cinque innovazioni fondamentali che vanno dalla messa a punto di un cogeneratore alimentato a biocarburante alla realizzazione di un modello per la simulazione e il controllo dei parametri di cottura. Terzo ambito, la progettazione di speciali scambiatori per il recupero e il controllo del calore. Quindi l’applicazione di nuovi materiali refrattari e rivestimenti in grado di migliorare l’isolamento termico del forno. Ultimo step, lo studio di sistemi di monitoraggio e l’installazione di eventuali filtri finalizzati alla riduzione delle emissioni in ambiente.

 

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